lunedì 26 novembre 2012

SI E...VINCE CULTURA seconda lezione


PROFILO DEI LIGURI
seconda lezione

la montagna reggiana, antecedente alla conquista romana, faceva parte della Liguria. Il territorio comprendeva oltre alla Liguria, l'Emilia, e la Toscana. I suoi abitanti erano chiamati Liguri, Liguri Friniati, Apuani, Montani. Essi costituivano per Roma, un focolaio di instabilità che operava azioni di disturbo e danno alle terre da poco conquistate. 
Fortemente autonomi e attaccati ai loro monti, confidavano di essere al sicuro per la protezione che offriva loro la giogaia appenninica, che nel settore da loro abitato, offre un baluardo alto e massiccio. Abitudine dei Romani, era, di inviare dei coloni (coltivatori) in località di conquista, i quali dovevano dedicarsi alla lavorazione della terra, avendo anche compiti di difesa del territorio.
Lo storico DIODORO SICULO, nella sua "Storia universale" in greco ha dedicato ai Liguri 2 capitoli.
Scrive: "abitano questa regione, liguri. Coltivano una terra aspra e del tutto povera. In virtù dei loro lavori e degli immensi sacrifici, essa, produce modesti frutti.I Liguri hanno corpi asciutti, ma per la  continua pratica lavorativa, sono forti, agili, svelti, e nelle azioni belliche eccellenti combattenti. Vivono infatti lontano dalle comodità e dalle mollezze. Per mercede lavorano sia uomini che donne. Le donne hanno la robustezza degli uomini.
Essendo in regione coperta da alberi, armati di pesanti scuri, tagliano legna tutto il giorno. Altri coltivano la terra o catturano selvaggina, riparando così alla scarsezza dei prodotti della terra. Passano le notti nei campi o in modeste capanne. I più dormono nelle cavità delle rupi o in spelonche naturali. Conservano così l'antico e semplice tenore di vita. Si dice che il più forte dei lottatori dei GALLI, nel corpo a corpo, viene battuto dall'esile ligure. Sopportano le più terribili difficoltà, che....desta meraviglia.
Lo storico STRABONE, aggiunge: "i liguri avevano cavalli e muli da cui ricavavano pelli che esportavano. Producevano miele, vino, ma in scarsa quantità e brusco(LAMBRUSCO). Lana ma molto ruvida. Con il ricavato delle esportazioni, acquistavano olio e vino italiano.
TITO LIVIO, storico dell'epoca, nel suo libro"STORIE" racconte che "i liguri non avevano molta attitudine a ingaggiare battaglie campali, cioè in campo aperto.In una battaglia vera e propria ne uscivano sconfitti, perchè i soldati romani erano più allenati nel corpo a corpo. La loro - dei liguri- era una forma di guerra particolare, condotta con attacchi a sorpresa, colpi di mano, brevi scontri, imboscate."
Gli studiosi sono arrivati a stabilire che i liguri attuavano una lotta armata, con tutte le caratteristiche della guerriglia moderna. Pratici dei luoghi, mobilissmi, dall'azione fulminea, abili nel tendere insidie al nemico romano. Famosa  è l'imboscata tesa nel 186 a.c. al console QUINTO MARCIO FILIPPO. Egli, mentre con la legione li inseguiva nei boschi, fu circondato, in una posizione critica, costituita da una gola, preventivamente occupata da Liguri, Apuani, e Montani. I soldati uccisi, 4000, e molte le armi perse, perchè gettate via dai soldati che le consideravano d'inciampo nella fuga. Infine, nella fascia costiera del tirreno, i liguri praticavano attività marinare, facendo i corsari. Cioè predando. Ostacolavano così il commercio romano lungo le coste, fino alla Corsica e alla Sardegna. TITO LIVIO fa notare che i marsigliesi si lamentavano con i romani della pirateria dei liguri. ROMA doveva liberare il Tirreno da quei PIRATI.
 

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