lunedì 26 novembre 2012

SI E...VINCE CULTURA prima lezione

"E' grazie alla Passione e l'Amore per Terra Emilia, che oggi grazie all'amico Vincenzo Solli della Scuola Popolare di Reggio nell'Emilia , posso regalarvi e condividere con tutti voi, questo preziosissimo documento, scritto e tenuto a cattedra in una delle sue meravigliose lezioni .
Volendone rendere giusto omaggio e soprattutto meritata attenzione , suddividerò in più post (lezioni) questo meraviglioso regalo."

Grazie Vince 

partigiano reggiano

La conquista romana della montagna reggiana 186 A.C.
a cura di Vincenzo Solli

prima lezione:

Elementi utili alla comprensione :           

        
MONTI
Letus (ledo)
Ballista ( valestra o cavalbianco)
Suismonzio (pietra di bismantova)
                                                        
CONSOLI  

prima campagna

Quinto Marcio Filippo 186 a.c.
Claudio Flaminio 187 a.c.
Marco Emilio Lepido 187 a.c.                                    
seconda campagna

Caio Calpurnio Pisone
Aulo Postumio
Quinto Flavio Flacco           180 a.c.                           Corneglio Lentulo
Bebio Tanfilo
terza campagna

Claudio Pulero 177 a.c.                                              Tiberio Sempronio Gracco
Quinto Petiglio Spurino       176 a.c.
Claudio Pulcro
 
LIGURI

Liguri friniati (modena)
Liguri montani (reggio emilia)
Liguri apuani( toscana)
Liguri (liguria)
 
NOTE : I quattro monti citati, in verità non sono ancora ben definiti come teatro delle battaglie.
Intendo dire che malgrado le cronache delle battaglie siano arrivate a noi, tramite le"Storie" narrate da TITO LIVIO, restano dei dubbi. Per es: la Pietra di Bismantova (dove sono state trovate monete romane) Tito L. la definisce SUISMONZIO. cioè "monte del maiale o cinghiale".Questo perchè all'epoca la PIETRA non era pari come ora, ma mostrava, vista da lontano,alcuni piccoli monti sulla spianata. Così TITO L. chiese ad alcune persone come chiamavano quel monte, e gli dissero "monte del maiale".In verità quel monte prima ancora di queste battaglie, i montanari reggiani la chiamavano PETRA (cioè Pietra. La città di Petra in Giordania è appunto una città scolpita nella pietra, nel sasso.) Ma TITO L. come giornalista non era affidabile, non alzava il culo dalla sedia, si fidava di quello che gli dicevano gli amici. Il contrario esatto di ERODOTO,vissuto molti secoli prima (2400 a.c.) ,ma molto pignolo e scrupoloso. Infatti Erodoto controllava personalmente le notizie, andando a piedi sui luoghi. TITO L. nelle sue cronache parla del monte"Ballista". La traduzione dal latino (o dal greco) non significa VALESTRA (carpineti), ma BALESTRA. Che non è un monte, ma uno strumento per lanciare sassi contro il nemico. Il monte CAVALBIANCO è molto lontano dagli altri monti citati da TITO L. E' impossibile che i montanari reggiani affrontassero delle battaglie su monti così distanti tra loro. Infine il significato di"Pietra di Bismantova". Solo nel medioevo si inizia a chiamarla così. Perchè quando i LIGURI (liguria) e i LIGURI APUANI(toscani) attraversavano i monti per andare a MANTOVA, passavano due volte (andata e ritorno) davanti alla Pietra. Da quì "Pietra di bis(2) mantova".

Tutto chiaro ?

 

1 commento:

vOX pOPULI