sabato 15 dicembre 2012

aVERE tUTTE lE cARTE iN rEGOLA pER eSSERE pIERO cIAMPI...

Il denaro è un porco
rosso e bianco
nero e un po’ marrone
è un bel porco
e chi lo tiene stretto
ha un viso senza colore.
Il denaro è un porco
azzurro e bianco
e non ha testa ma invidia
e chi lo tiene stretto
è un disgraziato
né folle
né pazzo
né bello
né brutto.

(Il DEnaro)

È sulla scia di queste parole che si coglie un’idea di resistenza umana, lontana dalle celebrazioni esteriorizzate, dalla resistenza di chi ha vinto, ma pregna invece della permanenza tutta interiore di una memoria da cui si origina la fonte stessa della poesia, anche quella così individuale, di Piero:

Non riesco a dimenticare i seicentomila ragazzetti che trent’anni fa hanno dato la loro cultura e la loro vita per salvare me e la mia cultura. Non dimentico un ragazzetto di diciotto anni che allora si fece sgozzare da un soldato straniero per garantirmi un pezzo di terra su cui essere poeta. Io questo non posso dimenticarlo e sono infelice perché sono vivo e loro no, ma non faccio dei blues che cantano i morti, io canto delle persone che sono vive dentro di me, che mi porto dentro da trent’anni. Loro hanno salvato la mia terra e la mia cultura, mi hanno fatto conoscere la preghiera e grazie a loro oggi sono bello, bellissimo, il più bravo e non perdono.


partigiano reggiano

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